… MA ALMENO C’È STATO IL SOLE

di Roberto Palladino

Ancora una volta la scelta di disputare le finali nazionali del Centro Sportivo Italiano su, al nord, senza mostrare alcun interesse per le esigenze e le difficoltà delle società del resto d’Italia, lascia basiti. Sorge il dubbio, in mancanza di certezze, che ci siano interessi particolari, con relative ed opportune pressioni, che ciò avvenga. Un ente di promozione sportiva a cui il C.S.I. arroga di appartenere, dovrebbe essere principalmente attento a tali dinamiche e cogliere, di conseguenza, le opportune strategie per promuovere realmente la pratica sportiva là dove se ne ravveda particolare bisogno. Non è di certo incentivante per le società del centro e del sud la consapevolezza di dover percorrere sistematicamente 700 – 800 chilometri, con i relativi disagi organizzativi ed economici, per ritrovarsi non di rado, in località non proprio adeguate per ospitare una manifestazione di indubbia rilevanza. Ed è esattamente quello che è successo in quest’ultima edizione.

… Ma almeno c’è stato il sole.

E forse è l’unico dato positivo che si è potuto riscontrare: Location inadeguata, percorso inadeguato, amplificazione inadeguata, parcheggio automezzi inadeguato. Addirittura le premiazioni dei ragazzi, specialmente dei più piccoli, sono state tanto risicate anche in considerazione della quota di iscrizione particolarmente esorbitante. Sono troppi i dubbi che sorgono… sembra più un mercato, una convenienza di fare cassa, che una opportunità di promozione sportiva.

… Ma almeno c’è stato il sole.

E la Virtus, quasi sicuramente la più antica e blasonata delle società del Centro Sportivo Italiano, ha fatto anche quest’anno la sua parte. Sì, è vero, forse per la prima volta non è andata a medaglia, ma ha evidenziato un movimento di base che lascia ben sperare per un prossimo futuro. Due quinti posti con Stefano tra gli Esordienti e Kesia tra le Allieve, numerosi piazzamenti tra i primi trenta, in considerazione del rilevante numero di partecipanti: cento, centoventi, centottanta per ogni categoria, ed un comportamento in gara e non solo, assolutamente ineccepibile, hanno appagato le aspettative dei tecnici e dei dirigenti che, ancora una volta, hanno reso possibile questa difficile trasferta.

Nell’archiviarla, continuiamo a coltivare una flebile speranza che l’andazzo di cui sopra possa finalmente cessare e che tutti i nostri ragazzi, e non solo una circoscritta cerchia di essi, possano finalmente avere l’opportunità di vivere un genuino evento di sport. Ma, per il momento, consoliamoci, almeno, con ciò che abbiamo potuto meglio apprezzare: … una bella giornata di sole.

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