Campionati italiani Assoluti

di Roberto Palladino

           … poco più di un giro al traguardo… poco meno di 500 metri. I giochi non sono ancora fatti quando un manipolo di otto atlete sbuca dal curvone. Ognuna, frustando l’aria, insegue un unico medesimo sogno: il podio dei campionati italiani Assoluti. Ragionare, frenare le emozioni, gestire ogni stilla di risorsa, ossigenare il cuore, reclutare le più recondite energie, controllare le avversarie e… prendere il volo. Anche Icaro ci provò e, pur non riuscendo, entrò nella leggenda.

Vola solo chi osa farlo” … e Letizia, con l’eleganza del fenicottero, portandosi su una corsia esterna, prova il decollo. Il gruppo, sollecitato dalla sua accelerazione, si sfarina e perde quota. Restano sulla sua scia la bergamina Colli e la milanese Majori.

Quattrocento metri all’arrivo, ultimo dei dodici giri e mezzo. Le posizioni non cambiano. La virtusina produce una ulteriore scossa, ma non riesce a scrollarsi di dosso il fiatone delle due immediate inseguitrici. Anzi, la Majori, sul rettilineo opposto prova addirittura il sorpasso. Si è tutti con il fiato sospeso. Finanche Andrea, suo allenatore, valido e apprezzato mezzofondista, sta per espellere il cuore per rincorrere e incoraggiare la propria atleta. Era importante che non si lasciasse superare!

Ultima curva: poco più di centocinquanta metri. Le due ragazze viaggiano appaiate. Costola a costola. Forse qualche centimetro a favore dell’avversaria, ma nulla di più. Entrambe stanno grattando il fondo, ma nessuna dà segni di cedimento, neanche la Colli che, intanto, in sordina, si è avvicinata alle battistrada.

L’arrivo, sempre più vicino, sembra allontanarsi ad ogni passo. Le cadenze, se pur frenetiche, producono poco. Le mani graffiano l’aria. Cercano appigli. Ognuno vorrebbe soccorrere la propria atleta per sollecitarla a una maggiore spinta. Andrea, estenuato forse più della stessa Letizia, senza più voce né un filo di energia, riversava il suo corpo avanti per tagliare anzitempo il traguardo e noi tutti, qui, ad annaspare in piedi davanti allo schermo per ghermire quella stella che ci stava letteralmente trasecolando.

Il verdetto è esaltante e, nel contempo, impietoso. Letizia, il fenicottero gialloblu, è seconda a soli undici centesimi dall’oro, dal titolo di campionessa italiana. Storico, straordinario, meraviglioso! Che emozione!

Se è vero che “il buongiorno si vede dal mattino”, avevamo già avuto il sentore che qualcosa di buono l’impianto di Rieti ci avrebbe regalato. Il giorno precedente, infatti, durante la prima giornata dei campionati, il giovanissimo Francesco, nella gara dei dieci chilometri di marcia, aveva ottenuto uno strabiliante sesto posto migliorando sensibilmente il suo personale sulla distanza.

Che dire. Ancora una volta la Virtus si fa portavoce dell’atletica molisana sul palcoscenico nazionale. Bravi tutti! Dagli atleti ai tecnici e ai dirigenti che con indefesso entusiasmo inseguono e realizzano caparbiamente quei miracoli che la penuria di mezzi, strutture e sostegni finanziari renderebbero irrealizzabili.