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   L’impatto  non è stato dei più morbidi. Forse i più scafati non se ne sono neppure accorti, ma tutti gli altri, quelli che per la prima volta hanno dovuto fare i conti con pioggia battente e terreno insidioso,  hanno ricevuto un battezzo  davvero … bagnato.

CdS cross Giov e Ass [Colle d'Anchise 18-1-15] (36)

   Gli Esordienti e i Ragazzi, molti alla loro prima esperienza,  sono quelli che più di tutti hanno patito l’inclemenza del tempo.        Sotto l’occhio preoccupato dei loro genitori hanno dato vita, però, alle gare più entusiasmanti. Giovanni, Lorenzo, Giacomo, Alessandro, Andrea Mancini, Chiara Mitri, Andrea e Chiara Di Niro, Miriana, Simona, Prisca, Francesca, Fabiana, Francesco, Pasquale, sono stati semplicemente straordinari.

    E’ la legge del cross e, se vogliamo, il suo fascino.  Salite, discese, neve, vento, pioggia e ostacoli di ogni genere fanno parte del gioco e, a meno che non si sia particolarmente schizzinosi, rappresentano l’aspetto più imprevedibile e divertente, capaci addirittura di sovvertire i pronostici più scontati.

  Ed è proprio quello che, in parte, è successo tra i Cadetti dove Emanuele si è proposto come protagonista della gara mettendo alle corde i suoi agguerriti avversari e cedendo solo in prossimità del traguardo. Il suo secondo posto, comunque, lascia ben sperare per quello che potrà fare nel corso della stagione agonistica. Bene hanno fatto anche, nella stessa categoria, Nicola, Gianmaria, Jacopo e Alessio. Riccardo, il fratellino (si fa per dire) di Romualdo, era l’osservato speciale della giornata. Da cotanto fratello ci si aspettava molto e non si è rimasti delusi. La sua condotta di gara ha sancito la bontà del gene e all’occhio esperto degli addetti al lavoro non è sfuggito il germe di un talento che chiede solo di essere coltivato per manifestarsi.

   Bentornata Rossella! E’ bello vederla correre e divertirsi di nuovo. E brave Claudia ed Oriana, generose come sempre.

  E che dire degli Allievi Andrea, Davide, Lorenzo, Mario e Simone che dimostrano di essere, gara dopo gara, una vera squadra?

Positivo, tra gli Juniores, il debutto di Pasquale; non del tutto brillante, ma generosa la prova di Daniele; rimarchevole quella di Romualdo. I tre hanno messo una seria ipoteca sulla conquista del titolo regionale di categoria.

  E, finalmente, dopo un anno di inattività per infortunio e conseguente intervento chirurgico al ginocchio, Letizia è tornata in gara. Lo ha fatto senza clamori, con la solita grazia. Non sarà facile superare i postumi del trauma, ma … “chi la dura  la vince” … e lei lo sa!

  I Master, infine, hanno chiuso la manifestazione con la prova dei 10 chilometri.  La pioggia, con loro, ha avuto vita grama e non è riuscita, neanche lontanamente, a scalfirne la pellaccia.  Per niente infastiditi, Gianni, Peppe, Andrea, Michele, Angelo, Gino, Domenico, Maurizio, Carmine, Paolo e Alessandra l’hanno irrisa e, come bambini, si sono goduti appieno l’ebbrezza di una corsa chiazzata di fango.

19/01/2015


 partenza 3000m campionati italiani indoor master 2014

Paola è schiva e riservata. Di indole pacifica,  sa però all’ occorrenza tirar fuori le unghia. Precisa e determinata come poche riesce a porsi obiettivi davanti ai quali difficilmente si tira indietro.

CREDE CHE LA VITA:

Sia il regalo più bello.

DI SE’ DICE:…

“Non amo molto parlare di me stessa, sono una persona molto riservata, mi piace più ascoltare”.

ALLA VIRTUS DAL…

…da sempre

DA CHE ETA’ SEI ALLA VIRTUS E COME  E’ CAMBIATO NEL TEMPO IL TUO RUOLO ALL’INTERNO DELLA SOCIETA’?

Avevo 12 anni quando mio padre in una fredda serata d’autunno mi portò a conoscere quella che poi sarebbe diventata la mia seconda famiglia. Ricordo ancora l’odore della pipa che mi conquistò e di cui ancora oggi sento l’odore. Ormai da quel giorno sono passati 25 anni e il mio ruolo all’interno della società è maturato nel tempo, ora oltre a portare i colori gialloblù in giro per l’Italia, e qualche volta anche all’estero, sono proiettata nel partecipare attivamente alle vicende societarie.

Registro quotidianamente come i valori della nostra società, benché radicati nel tempo, si pongono come elementi fondamentali da trasmettere alle nuove generazioni per sostenerle in un percorso di sano sviluppo. Questa è una delle motivazioni che sostiene il mio credo nella società.

Podio 1500 dei campionati italiani indoor master 2014

LA SU E GIU’ E’ UNA MANIFESTAZIONE MOLTO CARA AI CAMPOBASSANI. COSA HA RAPPRESENTATO PER TE CHE LA ORGANIZZI E LA CORRI DA ANNI, ARRIVARE PRIMA AL TRAGUARDO?

E’ stata una bellissima emozione, ormai ho perso il conto delle Su e giù corse ma questa di sicuro rimarrà scolpita in me non solo per averla vinta ma soprattutto per aver tagliato il traguardo abbracciata al mio compagno. La Su e giù non è una gara competitiva ma per noi atleti è una gara a tutti gli effetti e quando si è lì davanti ad aspettare il via l’adrenalina sale e ti accompagna per tutta la gara. Quest’anno sapevo di poter essere lì nelle primissime posizioni e ci tenevo moltissimo a partecipare nonostante un piccolo infortunio al piede.

TI SEI CIMENTATA IN ALCUNE GARE DI TRIATHLON. CI RACCONTI QUANCHE CURIOSITA’?

Si,  mi sono avvicinata a questa dura disciplina perché credo che questo sport racchiude in se tutti e quattro gli elementi della natura. Acqua, la frazione di nuoto, Terra, quando con la bici si è saldi sulla terra, e si percorre ogni metro di suolo. Aria, la corsa, nell’intervallo tra l’alternanza di appoggio prima su un piede e poi sull’altro si crea un attimo di sospensione in aria. Fuoco, tutto quello che man mano si accende dentro, e continua a bruciare anche dopo il traguardo, compresi i quadricipiti. Il triathlon è la fusione di tre sport, nuoto, bici e corsa ma a mio avviso vi è una quarta disciplina in esso, quella che viene chiamata “zona di cambio” ed è quello spazio riservato ad ogni atleta per effettuare le suo manovre di cambio per passare da una disciplina all’altra. Questa quarta fase è molto importante e non bisogna sottovalutarla per affrontare al meglio l’intera gara. Questa mia esperienza nel mondo del triathlon mi ha portato a partecipare successivamente  a diverse gare di nuoto in acque libere, ho attraversato a nuoto il lago di Como prendendo parte  a diverse gare di 1500 metri e di 3000 metri, un’esperienza unica che mi ha dato modo di conoscere fino in fondo me stessa.

COME SI PREPARA UNA PROVA DEL GENERE? QUALE IL MOMENTO PIU’ DURO?

Le gare di triathlon mettono a dura prova il fisico di un atleta  ed è per questo che bisogna prepararsi adeguatamente senza improvvisare. Esistono diverse distanze, il triathlon più lungo e quindi anche il più duro e l’iroman. Sono gare molto lunghe e quindi i momenti di difficoltà sono tanti. Per me che ho partecipato al triathlon sprint quindi 600m di nuoto, 8km di corsa e 20km di bici, il momento più difficile è stata la partenza della prima frazione, il nuoto. Le partenze in acqua sono sempre molto difficili e bisogna stare molto attenti e concentrati per evitare pugni e calci. Il momento più duro invece credo sia stato il passaggio dalla frazione di bici alla corsa, scendere dalla bici e iniziare a correre è davvero dura e per i primi metri si torna bambini durante i primi passi.

DICI BUGIE? A QUALE SCOPO?podio femminile dell'11^ Trofeo città di Vasto

Per dire bugie bisogna avere una grande memoria, si devono inventare spiegazioni sempre più complicate e anche se si riesce a non essere scoperti si rischia di far diventare la propria vita uno stress, quindi preferisco sempre dire la verità anche se a volte delle piccole bugie “amiche” capita di dirle, soprattutto per frenare la curiosità altrui o per evitare una discussione inutile o quando magari la sincerità risulterebbe troppo diretta.

SI E’ DA POCO CONCLUSO IL IV CONCORSO FOTOGRAFICO ABBINATO ALLA SU E GIU’ CHE TU CURI DALLA PRIMA EDIZIONE. COME PENSI SIA ANDATO?

Tanti sono i fotoamatori che il giorno della Su e giù si “armano” per immortalare i momenti della festa più attesa dell’anno ma che poi però non amano mettersi in gioco in un concorso fotografico e quest’anno solo dieci di loro hanno deciso, forse un po’ contro corrente, di partecipare al IV concorso fotografico della Su e giù, presentando delle ottime immagini che hanno sopperito qualitativamente alla scarsa partecipazione.

AMI LA FOTOGRAFIA… IL TUO SCATTO MIGLIORE?

La fotografia è una mia grande passione. Anche se scatto con una reflex digitale il mio approccio verso di lei è analogico, meditativo. Grazie alla fotografia anni fa ho iniziato a praticare anche la subacquea e oggi con i miei quattro brevetti posso esplorare in tutta libertà e sicurezza anche il mondo sommerso in compagnia della mia reflex. Non so quale sia il mio scatto migliore o quale sarà, quello che mi ha regalato maggiori emozioni è questo…

LAVORI DA MAESTRO SPORT DA 10 ANNI. COSA NON DOVREBBE MAI FARE UNA BRAVA COMMESSA?

Non dovrebbe mai vendere se non ama farlo.

RACCONTACI IL TUO VIAGGIO PIU’ BELLO O QUELLO CHE ANCORA NON FAI.

Quando si inizia a viaggiare non si può più farne a meno, il viaggio crea dipendenza. Esistono i viaggiatori e i turisti, io appartengo alla prima categoria. Tanti sono stati i miei viaggi e in ognuno di loro ho scoperto una parte di me stessa che non conoscevo, il viaggio ti arricchisce e ti rende una persona migliore. Ho vivo dentro di me il ricordo di ogni viaggio fatto e ognuno di loro mi ha regalato forti emozioni e quindi è difficile dire quale sia stato il più bello, posso però raccontarvi del mio ultimo viaggio “zaino in spalla” fatto quest’estate insieme a una ex virtusina  Paola Pizzuto che ormai da tanti anni vive in Inghilterra. La nostra destinazione il Vietnam, questo insolito, straordinario, selvaggio e controverso paese dove la gente spesso e volentieri mangia seduta in terra, dove i sorrisi sono più dolci, un paese dove le norme stradali non esistono, dove sei sempre accolto con ospitalità e dove gli odori sono forti e sconosciuti. In Vietnam tutto e motivo di stupore, si rimane incantati a guardare una anziana ricurva che lavora in una risaia, come fosse un quadro o una bellissima fotografia, oppure a guardare i tantissimi motorini che circolano per le strade, imbambolati dal rumore del clacson, mentre le loro traiettorie si incrociano senza regole ne logiche. I bambini ti salutano con grandi sorrisi per il semplice gusto di farlo e chiunque, anche chi non ha niente, tenta di venderti qualcosa.  Dopo un mese di intense emozioni siamo rientrate a casa con lo zaino pieno di foto, con la testa piena di sorrisi e con tanta voglia di ritornarci.

COSA RENDE UNA DONNA ELEGANTE?

La sua personalità. L’eleganza per me è fatta di testa e di atteggiamento verso la vita e quindi è innata e non si costruisce all’intero del proprio guardaroba ma si crea soprattutto dentro se stessi, è un particolare modo di muovere le mani, di parlare, di vivere la vita con buon gusto, evitando ostentazioni.

SE DOVESSI DESCRIVERE TE STESSA COSA ASSOLUTAMENTE NON TI APPARTIENE?

La slealtà.

STRADA, PISTA O CROSS?

Qualche anno fa avrei risposto senza esitazioni strada, oggi invece la mia risposta è tutte e tre. In questo ultimo anno sono tornata a correre sulla pista e sui campi di cross vincendo 2 medaglie di bronzo ai Campionati Italiani Fidal Master. Ho partecipato a tantissime gare su strada e tantissimi sono stati i podi conquistati .

LA TUA ULTIMA GARA O QUELLA CHE TI HA DATO MAGGIORI SODDISFAZIONI?

La mia ultima gara è stata la Half Marathon di Foggia dove ho chiuso i 21,097km  di gara in 1 23’ 46’’ arrivando prima assoluta al traguardo ma la gara che mi ha dato maggiori soddisfazioni è stata la 25° Best Woman,  gara podistica nazionale di 10 chilometri svoltasi a Fiumicino domenica 7 dicembre. Gara simbolo per la lotta alla violenza sulle donne con la più alta partecipazione femminile, 488 sono state le donne arrivate al traguardo.  Ad aggiudicarsi il titolo di Best Woman 2014 è stata l’atleta delle fiamme gialle Margherita Magnani, il livello della competizione è stato altissimo sia a livello femminile sia a livello maschile. Io sono giunta 11esima assoluta e 2° di categoria stabilendo anche il mio best time 37’05’’.

L’ULTIMO LIBRO CHE HAI LETTO CON PIACERE?

Adoro leggere, e lo faccio sempre con piacere. L’ultimo libro letto è stato il Signor Mani di Abraham B. Yehoshua ma il libro che mi ha conquistato e che a distanza di tempo mi piace rileggere appartiene a David Grossman, Ad un cerbiatto somiglia il mio amore, è uno di quei libri che quando finiscono lasciano un’ eco.

UN PROGETTO PER IL FUTURO?

Ho un importate progetto a cui per il momento sono rivolti i miei pensieri e miei desideri ma preferisco parlarne quando sarà già a buon punto, per ora fatemi un grosso in bocca al lupo.

21/12/2014


Neve_2

Ci credo perché…

  Aspettavo l’arrivo della neve, quando ero bambina, perché sapevo che sarebbe bastato un piccolo strato bianco per scendere giù in cortile con mia sorella a giocare.

  Aspettavo il suo arrivo, d’inverno, come fosse un appuntamento taciuto ma giurato e senza sapere bene quando, un giorno sarebbe arrivata lentamente, poi più fitta, fino a confondere i confini delle case.

  Era l’annuncio del Natale, il richiamo alla festa, il segnale tangibile dell’inverno. E ancora oggi, giustifica, per me, la neve sul presepe e sul muschio attorno alla capanna: difficilmente riuscirei a immaginare Gesù Bambino su una spiaggia e i pastorelli in maniche di camicia.

  Mi porto dentro il sapore del Natale e l’odore della cucina con la cena della Vigilia.    

  Se novembre fa rima con Su e Giù, allora dicembre è un albero di Natale pieno di luci, il camino acceso, il profumo della pipa di mio padre.

  È ancora così: ho il naso all’insù mentre guardo fuori dalla finestra, aspettando il segnale che annuncia la magia della prima neve, i passi che scricchiolano sul ghiaccio appena formato, il silenzio che fa la neve quando cade.

  Alla favola del siamo tutti più buoni, ho sostituito la promessa di provare ad esserlo almeno per un giorno, recuperando la speranza mal riposta dell’anno precedente, intercedendo sul mio buonsenso a farsi avanti almeno in quel giorno.

   Perché al Natale ci credo.

  Ci credo perché la storia di un uomo venuto a salvarci, mi consola mentre i giorni consumano i pensieri positivi e le opere di fede.

  Ci credo perché nel mistero delle stagioni e della vita, c’è uno spazio imperscrutabile nel quale farci domande, dove sognare, lanciare interrogativi ai quali spesso non vogliamo risposta.

  Ci credo perché in quel giorno ogni assenza è più forte di qualsiasi giorno dell’anno, sebbene sia impossibile immaginare vuoto più grande.

 Dicembre è arrivato, la neve è una promessa, guardo il cielo sapendo che credere è più difficile di non credere.

         Serena Palladino

04/12/2014


… C’era una volta

1°Class LELLO MUZIO 41^SG'14 2°Class  ROMINA MASTRANGELO 41^SG'14 3°Class  NICOLA BRASILIANO 41^SG'14
1° CLASSIFICATO 2° CLASSIFICATO 3° CLASSIFICATO

     

      E’ calato il sipario sulla 41^ Su e Giù.

Nella sala consiliare  della Provincia di Campobasso, alla presenza di tanti bambini , di una nutrita rappresentanza di appassionati del clic e dei delegati di quei gruppi che, in modo massiccio, hanno animato la quarantunesima edizione della Su e Giù, sono stati consegnati riconoscimenti particolari.

Lello Muzio, per la terza volta consecutiva, offre il migliore ‘scatto’ e ottiene il premio più ambito. A Romina Mastrangelo e a Nicola Brasiliano le onorificenze per la seconda e terza foto classificate. Belle, comunque, tutte le altre immagini presentate al concorso.

Alla scuola media Igino Petrone di Campobasso, invece, è toccato il trofeo della Regalsport per aver portato ai nastri di partenza il maggior numero di concorrenti.  I simpatici operatori dell’Unitalsi si sono, invece, aggiudicati la coppa per il secondo posto, mentre al fibrillante gruppo dello Shizentai di S. Bartolomeo in Galdo è stato assegnato il terzo premio. Menzione a parte  meritano gli alunni della scuola elementare  “Nina Guerrizio” che, con la partecipazione compatta delle classi 2^A e 5^C, hanno conseguito la quarta posizione.

Una bella serata, insomma, a coronamento di una edizione della Su e Giù da incorniciare. Una ricorrenza di sport, cultura, tradizione e aggregazione che, come le feste comandate, si rinnova di anno in anno per animare e dare luce a una domenica di novembre. Una manifestazione che dà lustro alla Città di Campobasso ed al Molise intero; un evento che coinvolge in maniera crescente bambini ed anziani, sportivi e sedentari; una occasione che accomuna, come dita di un mano, senza preclusioni.

La Su e Giù è ormai parte integrante del retaggio sociale e tradizionale del Molise. Va salvaguardata e tutelata come merita un patrimonio. E, chissà, forse un giorno riuscirà a coinvolgere davvero tutti. Solo allora, quando non avrà più motivo di essere, vorrà dire che si è realizzato il sogno di Nicola. E diventerà una favola da raccontare.

29/11/2014


     41 VOLTE GRAZIE

Su e Giù 201 (3)

Parlare con distacco della Su e Giù, per noi virtusini, è impossibile.

L’emozione gioca brutti scherzi: la lingua incespica, gli occhi scrutano nel vuoto come a voler catturare parole sospese a mezz’aria, la voce “sfiata” come un flauto suonato con troppa veemenza.

Molto meglio scrivere, se possibile lasciando passare qualche giorno, in modo che l’ardore si stemperi e la penna possa muoversi sul foglio bianco guidata da una mano ferma e sicura.

L’edizione numero Quarantuno della corsa è stata un successo!

Migliaia di persone hanno deciso di condividere un’esperienza di gioia all’insegna dello sport, in una giornata colorata di azzurro e riscaldata da un sole primaverile. Il centro cittadino, addobbato con bandierine e palloncini, ha accolto la moltitudine di persone che, al colpo di pistola dato dal Sindaco Battista, si sono riversate sulle grigie basole, sfilando tra due ali di poster, raffiguranti campioni virtusini, che hanno impreziosito le luminarie del corso.

Il percorso ha toccato i punti più cari, dal Campo di Atletica “Nicola Palladino” ai vicoli del Centro storico, passando per la Foce e Fossato Cupo. Gli immancabili gruppi musicali hanno allietato lo spirito mentre gli applausi degli spettatori, dall’alto dei balconi o assiepati lungo i marciapiedi, hanno sospinto le gambe affaticate dei partecipanti fino all’arrivo in Piazza Municipio.

La formula magica, ormai consolidata, ha bisogno però di un ingrediente indispensabile per rinnovarsi: la gente!! Atleti consumati, ragazzini entusiasti, mamme con i loro passeggini, nonni con i propri acciacchi, portatori d’ handicap con le loro speranze… è la varietà delle persone a rendere possibile il realizzarsi di un incantesimo che non smette mai di stupire e di emozionare, a fare unica una gara che fa della semplicità il suo stile di vita; un evento che, a scanso degli anni che passano, riesce a modernizzarsi senza tradire lo spirito con cui nacque nel lontano 1974 dalle menti di un manipolo di giovani guidati dal maestro Nicola Palladino.

La Su e Giù è il regalo che la Virtus fa alla città di Campobasso, ma soprattutto a se stessa.

Le decine di persone che, durante il corso dell’anno, profondono il proprio impegno sui campi di atletica per educare allo sport i ragazzi, si rendono fautori di un evento che travalica i confini agonistici per farsi costume ed identità di una comunità.

Mesi e mesi di fatiche, spinti dall’entusiasmo di bambini che giocano con la vita, condensati in appena due ore di una domenica di Novembre: è questa la magica sintesi della Su e Giù!

A tutte le persone che hanno fatto sentire la propria vicinanza, agli sponsor, alle associazioni di volontariato che hanno dato una mano tangibile per la realizzazione di un evento così importante, al patrocinio del Comune di Campobasso, della Provincia di Campobasso, della Regione Molise e soprattutto ai Seimila che hanno risposto al nostro richiamo di sport sano diciamo, semplicemente, GRAZIE!!!!

 

                Gruppo Sportivo Virtus

19/11/2014


Un trittico d’ oro

Nicola RossodivitaNon poteva chiudersi in modo migliore la stagione agonistica della Virtus. In occasione dell’ultima manifestazione su pista del 2014 tre atleti gialloblù colgono tre risultati di notevole spessore tecnico.

Nicola Rossodivita, della categoria Ragazzi, proietta il vortex a 64,78 metri: solo quattro atleti in Italia hanno saputo fare poco meglio di lui;

Romualdo Bibbò, già medaglia di bronzo ai campionati italiani Allievi di maratonina e medaglia d’oro nelle finali nazionali del Centro Sportivo Italiano sulle distanze dei 1500 e 3000 metri, ha corso i 5000 metri nell’eccellente tempo di 15’47”; Francesca Rossodivita, manca di una manciata di secondi il suo record regionale sui km 5 di marcia, ma il suo risultato desta particolare interesse per il fatto che l’atleta ha ripreso l’attività solo da alcuni mesi e, per una disciplina impegnativa come la marcia, è tutt’altro che semplice raggiungere, in così poco tempo, simili livelli.

            Non sono stati, però, i soli ad ottenere risultati di rilievo. Il martellista Emanuele Casmirro scaglia l’attrezzo a 41,72 metri, migliorando abbondantemente il suo record personale; Claudia Nuozzi, triplista di indiscusso talento, conferma la bontà delle sue prestazioni confermandosi tra le migliori saltatrici italiane della sua età; Paola Di Tillo, fondista Master SF35, si impone sulla distanza dei 5000 metri con l’ottimo tempo di 18’40”.

            La Virtus conferma la bontà della sua scuola, dalla velocità al mezzofondo, dalla marcia ai lanci, dai salti al fondo prolungato. I suoi tecnici, particolarmente esperti e altamente specializzati, sono una garanzia impareggiabile nell’atletica leggera molisana. I centri di avviamento allo sport per i ragazzi dai 5 ai 12 anni rappresentano, inoltre, il fiore all’occhiello della società gialloblu. Le due allenatrici, grazie alle loro specifiche competenza ed affidabilità, garantiscono il più adeguato sostegno per lo sviluppo tecnico e psicofisico del ragazzo.

19/10/2014


Camp Ital pista CSI [GR 4-7.9 (86)

Il caldo e l’afa della splendida città partenopea non hanno impedito ai nostri virtusini di partecipare al Campionato Regionale Individuale Allievi/e e ad altre gare di contorno che si sono svolte Sabato 20 Settembre allo stadio Virgiliano di Napoli.

Nonostante l’eccessivo caldo, a cui forse noi non siamo molto abituati, i nostri atleti si sono battuti fino alla fine; hanno conquistato i gradini del podio e stabilito, in questo finale di stagione, i proprio primati personali, riuscendo così a portare a casa dei buoni risultati: tanti complimenti vanno ad Andrea e Daniele che nella gara dei 1500m e nelle rispettive categorie, Allievi e Junior, hanno conquistato il loro primato personale, concludendo la gara rispettivamente con un tempo di 4’28’’88 per il primo e 4’26’’54 per il secondo. Ovviamente tanti complimenti vanno anche agli altri virtusini che hanno partecipato e che se anche non si sono migliorati hanno comunque dato il massimo.

Migliorarsi è sempre un punto di forza in più che ti spinge a voler fare sempre meglio ma anche se certe volte non si raggiunge l’obiettivo bisogna stringere i denti e andare avanti! Anche le sconfitte ci aiutano a crescere!

Francesca Rossodivita

24/09/2014


Strepitoso Leo

Leo Paglione, dopo un lungo periodo di fermo per infortunio è tornato più forte che mai. Già a Grosseto, ai campionati nazionali del Centro Sportivo Italiano, aveva manifestato chiari segni di ripresa vincendo con autorevolezza la prova dei metri 1500 e stabilendo, con il tempo di 3’57″75,Leo Paglione il suo personal best nonché il nuovo record dei campionati. Ieri, sabato 13 settembre, sulla pista di Pontedera (PI), in occasione dell’ultima prova del Grand Prix FidalToscanaEstate, si è imposto, nella gara dei metri 3000, con il tempo di 8’34″93. Il risultato, ottenuto senza lo stimolo di avversari in grado di impegnarlo, lascia ben sperare in un finale di stagione scoppiettante e, se gli impegni universitari glielo consentiranno, avremo modo di apprezzarlo ad Isernia in occasione de “L’americana”, una gara su strada ad eliminazioni progressive.

14/09/2014


6 Medaglie d’Oro, 1 Argento e 2 Bronzi ai Campionati Italiani CSI  su pista di Grosseto

Tesoro

Ai Campionati Italiani CSI su pista di Grosseto, bottino di medaglie per gli atleti della Virtus Campobasso.

Sul podio in medaglia d’Oro rispettivamente Leo Paglione sulla distanza dei 1500m con il tempo di 3’57″13, Francesco Melfi nei metri 800 con il tempo di 1’58″94, Romualdo Bibbò nei metri 3000 con il tempo di 9’43″19 e nei metri 1500 ha fermato il crono in 4’17″32, Claudia Nuozzi nel salto in lungo con metri 5,29 e nel salto triplo con m 11,47.

Medaglia d’Argento per Giuseppe Bucci sulla distanza dei 5000m con il tempo di 19’18″80.

Medaglia di bronzo per Francesco Melfi sulla distanza dei 5000m con il crono di 16’20” e Annapina Casmirro nel lancio del disco con la distanza di m 21.09.

Si rimanda al seguente link per gli altri risultati.

 Camp Ital pista CSI [GR 4-7.9 (126)

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 07/09/2014


SIAMO ARRIVATI IN CIMA!

Quest’anno per la prima volta abbiamo preso parte ad un iniziativa che riunisce ormai da anni l’intera società: il campeggio. Oltre all’eccitazione per la partenza, non nascondiamo il fatto che fossimo intimorite al pensiero di dover stare via da casa per più di una settimana senza le nostre comodità abituali e soprattutto senza la tecnologia ,circondati solo dalla natura e dai nostri compagni di allenamento; ed è stata proprio questa la parte più interessante, scoprire ogni pregio e ogni difetto, ogni sogno ogni ambizione, uguale e diversa di ognuno di noi. Sembrava facile quando ne parlavamo durante gli allenamenti.Condividere un’esperienza così intensa e vivere all’infuori del contesto familiare non è stato così semplice, soprattutto i primi giorni, ma più passava il tempo più il nostro gruppo diventava una grande famiglia. Campo estivo Civitanova del SannioDi certo, come in ogni nucleo familiare, non sono mancate le discussioni e i litigi, ma faceva tutto parte del gioco. Sono state proprio quelle insignificanti difficoltà che ci hanno insegnato a collaborare. Non a caso la divisione in gruppi o in squadre, sia per l’organizzazione del campo, sia per i diversi giochi, ha fatto si che tutti si impegnassero e venissero coinvolti senza mai lasciare nessuno in disparte. Le giornate sono trascorse veloci: si partiva dalla sveglia e una volta sopravvissuti al passaggio indiano si andava subito a giocare per poi passare alla cucina e ai piatti, ed infine alla sera quando eravamo più stanchi, ci riunivamo intorno al fuoco, al caldo, spalla a spalla ritornando indietro nel tempo per cantare vecchie canzoni molisane, che per noi novellini erano comiche e avvolte incomprensibili, ma che ci facevano rientrare in tenda stanchi ma felici.

Abbiamo amato tutti ogni singola parte di questo campeggio: dalle esperienze a noi nuove come escursioni e orienteering, ai giochi classici e nuovi, agli indovinelli irrisolti, al continuo suono dei  campanacci che non ci dava tregua, al formaggio del Signor Antonio, a quello con i vermi e a quello fatto da noi, agli interminabili allenamenti su quelle ripide salite che ci facevano ritornare distrutti e ancora più affamati, ma grazie ai quali avevamo finalmente diritto ad una doccia ed infine all’affascinante richiamo dei lupi troppo impegnati per risponderci.

Siamo convinte, che per noi atleti, esperienze come queste servono a renderci più forti, più fiduciosi l’uno dell’altro,  come in una vera squadra e che ci rendano cittadini più rispettosi e consapevoli. Ringraziamo con affetto chi si è impegnato affinché  questi dieci giorni fossero speciali e perché non venissero dimenticati.

ROSSELLA E ORIANA

14/08/2014


Nicola

Ti aspettavo di domenica. Forse perché quello è il giorno a cui si associano le feste. Per qualcuno il più bello della settimana, per altri la semplice scusa con se stessi per rilassarsi senza sensi di colpa. La domenica è il giorno che si attende per ritrovarsi insieme a tavola, e addirittura la dieta dichiara tregua al rigore: un pasticcino dopo le tante portate è concesso senza rimorsi.

La domenica, per tanti anni nella mia vita, è stato il giorno delle gare. Su pista, su strada, sui tratturi. Per  questo ho immaginato di concludere quella che ad oggi è stata la mia corsa più importante in questa giornata. Quaranta settimane in cui ho allenato la mente, il fisico e soprattutto il cuore ad accoglierti nella mia vita. Ti ho immaginato mille volte e mille volte ho sperato solo nella tua salute, nient’altro aveva importanza.

Sei arrivato invece di lunedì: il tuo è stato uno sprint da togliere  il fiato tanta la tua voglia di venire al mondo. Ed ora che ti ho davanti posso dirti che mai ti ho sentito così dentro.

Il tuo nome è Nicola, come mio padre. Non è stata una scelta difficile, né obbligata. Ciò che si rinnova è un guardaroba o il passaporto.

Ti chiami Nicola perché è l’augurio più grande che con il  tuo papà potessimo farti. Perché anche tu possa essere un inguaribile sognatore, dal cuore nobile e la mente fertile. Ed essere generoso con gli altri quanto con te stesso regalandoti il privilegio di innamorarti ogni giorno di ciò che di bello ti circonda, che sia un fiore di melograno sbocciato o gli occhi limpidi di un cane incontrato per strada.

Non potevi portare altro nome.

A te Nicola, che da quando sei arrivato mi hai tolto il sonno, ma soprattutto mi hai emozionato tanto da non riuscire a trovare le parole per esprimerlo, a te dedico un pensiero di Nietzsche.

Tutto il resto ce lo diremo giorno per giorno, occhi negli occhi.

“Figlio mio, vivi in modo da non doverti vergognare di te stesso, dì la tua parola in modo che ciascuno debba dire di te che ci si può fidare; e non dimenticare che dare gioia ci dà anche gioia. Impara a tempo che la fame dà sapore ai cibi, e rifuggi la comodità perché rende insipida la vita. Un giorno dovrai fare qualcosa di grande: a tale scopo devi diventare tu stesso qualcosa di grande.”

Inizia qui una nuova corsa, la nostra. E sarà meravigliosa.

                                                                                            Mamma

04/08/2014


Di buon mattino, alle ore 4:44 del 4 agosto con il peso di Kg  3,570 e lunghezza 51 cm, è nato NICOLA. 

Dal G.S. Virtus auguri felicissimi a mamma Francesca e papà Gaetano.

 

Nicola

04/08/2014


BRONZO PER ROMUALDO

Sabato 2 agosto ai Campionati Italiani di Corsa su strada disputatisi ad Isernia,  sulla distanza dei 10km splendida gara per Romualdo Bibbò. L’atleta virtusino  piazzandosi al terzo posto si è aggiudicato  la medaglia di bronzo.

Romualdo ha concluso la gara in 34’45”, a soli 4 secondi dall’argento e 15 dall’oro. Romualdo Bibbò

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03/08/2014


Mettersi in gioco

Mettersi in gioco, è lo spirito con cui ogni atleta affronta la sfida giornaliera con se stesso.

Questo spirito è mosso dalla voglia di dare vita ai propri desideri.

E il desiderio di Francesca è quello di ritornare a marciare.

Prima con timide apparizioni, poi con decisione, a far valere quella voglia di una seconda opportunità.

Lontani, ma non troppo i suoi “personali”, ma tanta la voglia di ritocarli. E sabato pomeriggio solitaria sotto un sole cocente, aspettando che Roberto la bagnasse di nuovo per l’ennesimo giro, ci ha provato come una tigre rincorre la sua preda.

Dieci chilometri di marcia con grinta con un finale in crescendo, ma la specialità non regala nulla.

Questa volta la preda è fuggita, ma Francesca la Tigre, presto avrà di che cibarsi.

04/07/2014