NON SOLO PER GIOCO

NON SOLO PER GIOCO

  Un gioco. Un gioco a punteggio proposto dall’allenatore e giocato dal gruppo dei fondisti. Una strategia per stimolare, con la lusinga di premi,  l’impegno e l’entusiasmo nella fase più dura e alienante della stagione sportiva: quella invernale, del freddo, del fango.

   Solo occhi attenti e sensibili, familiari alla Virtus avrebbero potuto captare il reale significato dell’iniziativa tendente sì a promuovere l’entusiasmo degli atleti, ma soprattutto a stimolarne l’impegno, la costanza, la determinazione.

   E’ questo il piccolo-grande segreto, la vera, intima mission di una gruppo sportivo che ha raccolto e continua a mietere premi e riconoscimenti, sia sul piano prettamente tecnico che su quello morale e societario.

   Semplici ma impegnative le regole del gioco. Bonus e Penalità sono stati i fattori discriminanti. I criteri di valutazioni, positivi e negativi, sono stati la puntualità; l’adozione di abbigliamento sportivo adeguato alla circostanza; le assenze ingiustificate e/o non preventivamente comunicate; l’utilizzo, nelle manifestazioni ufficiali, della divisa societaria non perfettamente in ordine; la dimenticanza di scarpette, funicelle o altro  materiale di allenamento; l’impegno profuso e le prestazioni realizzate.

   Un cocktail di misure e stimoli comportamentali per incentivare il rispetto verso i compagni, l’allenatore, la società e, perché no, se stessi.

    Una scuola di vita che non si perde occasione di rimarcare. Come quando si è intervenuti nei confronti di chi, ingenuamente, ha ritenuto di poter cedere alla tentazione dell’ alcol. Lo si è fatto sottolieando scientificamente l’incompatibilità della bevanda con l’attività sportiva. E quando, in occasione della grande nevicata che ha bloccato scuole e uffici del capoluogo, è stato inviato ad ogni singolo atleta l’orario dei pullman di città per raggiungere il parcheggio al coperto del Centro Commerciale Monforte ed evitare l’interruzione dell’attività.

C_I_ cross CSI (Abano Terme [PD] 28-3-15)  (38)Per non parlare, ancora, dei momenti spesi a dialogare ed ascoltare, ad analizzare e valutare, ad offrire e ricevere suggerimenti.  Questo è il nostro fare Sport! Autentico. Unico. Fatto di gratificazioni e rimbrotti, di errori e penalità, di scuse e rappacificazioni. Sport che allena alla relazione, al compromesso, all’ascolto. Che insegna a non arrendersi, ma a riconoscere i propri limiti.  

   A provare sempre. Sport che si nutre di sogni nel rincorrere la vittoria e superare la sconfitta.                    Questo è il nostro Sport!

   E lascerà il segno anche quando il medagliere non si arricchirà ulteriormente. E, a proposito, il premio è stato assegnato a Rossella.

  Grazie Virtus, grazie Andrea, grazie quanti profondono quotidianamente, con umiltà e competenza, esempi di entusiasmo e generosità.

                                                                                       Laura Palladino

14/04/2015